31 dicembre 2010

WikiRebels: The Wikileaks Documentary

WikiRebels:
Wikileaks Documentary

(SOTTOTITOLATO IN ITALIANO)

A cura di Citati, Galeazzi, Mello. Traduzioni di Davide Ghilotti
re: by TGinformazionelibera






21 dicembre 2010

ANONYMOUS: GUERRA per la libertà di informazione


Gruppi di CYBER-ATTIVISTI uniti in nome della libertà di informazione.

Dopo gli scandali dei file che Wikileaks stà ancora oggi rilasciando in rete grazie anche a Julian Assange fondatore dell 'ormai famoso sito, una GUERRA invisibile si stà svolgendo in rete, gruppi di persone anonime si riuniscono grazie ad Internet, per dare vita ad una vera e propria protesta, pronta a colpire e affondare obbiettivi che ostacolano la libertà di informazione.
E' oggi possibile, sfruttando la rete manifestare in modo completamente pacifico ma realmente incisivo.
Gli ANONYMOUS non sono la polizia privata di Assange e non sono a servizio di Wikileaks, ciò è quello che chi detenie il potere propaganda per vero,ma non è così.Il caso Assange ha solo mostrato una volta di più una delle tante NOBILI CAUSE per cui battersi.
I (dis)insformatori di massa esaltano continuamente la presunta "libertà d'informazione" ma chi osa compiere fino in fondo il proprio mestiere di giornalista (Assange) viene di fatto perseguitato e la sua fonte (Bradley) incarcerato nel peggiore dei modi; e si noti, senza una seria imputazione di reato.Sommersi dalla nausea che l' ipocrisia che i potenti hanno manifestato in questa occasione, ATTIVISTI SPONTANEI, persone comuni animate da un forte spirito di giustizia hanno deciso di battersi per la NOBILE CAUSA della LIBERTA' d'INFORMAZIONE ed hanno colpito in modo coodinato e con mezzi NON VIOLENTI. Con queste azioni questi attivisti sono diventati universalmente noti come ANONYMOUS. Giustizia ha vuoluto che le vittime della suddetta aggressione fossero in qualche modo risarcite per i loro dolori. E' per questo che alcuni obiettivi sono stati connessi alla vicenda Assange.
Gli ANONIMOUS usano STRUMENTI DI PROTESTA PACIFICI, ma è la nobiltà della causa che li distingue dai presunti hacker coi quali, i mezzi di (dis)informazione di massa volutamente li confondono. L'obiettivo non è il computer domestico del comune cittadino, non si tratta cioè di rovinare la giornata dell' insegnante, dell'impiegato, dell'operaio, dell'artigiano, o di un qualunque altro utente privato, ma di colpire EFFICACEMENTE E CON STRUMENTI NON VIOLENTI coloro i quali calpestano quelle stesse libertà che tanto falsamente ci vengono propagandate, addirittura dai grandi media.Prima tra tutte la libertà di informazione.